Sul fatto che il giorno del compleanno sia la festa più attesa da tutti i bambini, non ci piove. In genere, è la prima data che imparano a memoria e la loro età, i primi numeri che mostrano orgogliosi con le ditine paffute.
Da mamma conosco bene l’emozione del primo compleanno e il nodo in gola che fa blaterare frasi fatte, seppur veritiere, come ‘eh già, il tempo vola’ o ‘sembra che siano nati ieri’ mentre in testa si svolge il film dei precedenti dodici mesi di sorrisi, fatiche, gioie e dolori e a malapena si trattiene una lacrima.
I compleanni successivi sono diversi, non meno importanti, ovvio, ma forse perché l’effetto ‘prima volta’ è un po’ svanito, ci si concentra piuttosto a fare i perfetti party planner, con l’intenzione condivisibile di regalare un ricordo indimenticabile nei cuori dei nostri piccolini. Il senso più profondo della festa però può smarrirsi fra palloncini colorati, elaborate decorazioni in pasta di zucchero e mega gonfiabili a noleggio ed è qui che la festa di compleanno di tipo Montessoriano ci riporta alla semplice bellezza dei fatti: stiamo celebrando la vita!
L’approccio è simile in quasi tutte le scuole Montessori. Nella nostra, i bambini si siedono in cerchio, al centro del quale trovano posto una figura di cartone a forma di stella e una candela, a rappresentare il sole. Tutt’intorno la maestra dispone i cartellini con su scritti i mesi dell’anno, dopodiché la candela viene accesa ed inizia la celebrazione. Il festeggiato si alza e, con in mano un piccolo mappamondo, partendo dal suo mese di nascita, compie un primo giro attorno al ‘sole’ e si ferma. Viene letto un breve pensiero scritto dai genitori, in cui rievocano qualche dettaglio o aneddoto del primo anno di vita del figlio, dopodiché il bambino compie un altro giro e la sequenza si ripete per ogni suo anno di vita. Infine tutti assieme, bambini e maestre, cantano una canzone dal testo evocativo:
“Oggi celebriamo la tua nascita
E il tuo posto sulla Terra
Possano il sole e le stelle
portare pace a te”
La festeggiata spegne la candelina e tornando alla tradizione… si passa alla torta!
Quello che amo di questa festa è che nella sua semplicità riesce a materializzare lo scorrere del tempo, a trasmettere la ciclicità che tutto impregna e che fa parte anche della natura umana, a ricordare il proprio posto in famiglia, sulla Terra, nell’Universo, a offrire nel mentre nozioni di Astronomia.
Costringe i genitori, troppo spesso affannati e indaffarati, a sedersi un attimo, carta alla mano, per ravvivare ed appuntare un ricordo; a riguardare vecchie foto di faccine impiastricciate di pappa e ridere di gusto, a emozionarsi nel rendersi conto di come troppo di rado si faccia tutto questo.
Soprattutto però, è il momento in cui tutti i bambini, stringendosi attorno al festeggiato e ripercorrendo assieme a lui le tappe più importanti della sua storia, lo fanno sentire riconosciuto e stimato sia nella sua unicità che come parte del gruppo e di tutta questa meravigliosa vita.