Capita che al cinema o in televisione i bambini si imbattano in scene che descrivono una ‘scuola’ secondo i normali canoni correnti. I banchi, la lavagna e la cattedra, i bambini che chiedono il permesso per andare in bagno, studenti ripresi perché non stanno fermi sulle sedie, i giudizi insindacabili sul lavoro dei ragazzi, gli scherzi agli insegnanti, le mani alzate per parlare, i dispetti nei corridoi, i gruppetti che si fronteggiano e i bambini che rimangono soli perché sono ‘diversi’ per qualsiasi motivo.
I miei figli quella scuola lì non la conoscono, anzi, mi rivolgono sguardi perplessi e mi chiedono perché quel posto lì lo chiamano ‘scuola’.
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